Asta sospesa e vecchiaia serena
La storia di un’asta sospesa all’ultimo e la salvezza di un patrimonio immobiliare che consentirà una vecchiaia serena ad una donna
Maria Rita era rimasta vedova ed aveva tre figli ormai grandi che si incamminavano nei loro percorsi di vita.
Aveva un sogno nel cassetto, quello di realizzare un piccolo intervento immobiliare e mettersi da parte il risparmio per la vecchiaia, per assicurarsi di non essere mai un peso per i suoi ragazzi.
Aveva studiato attentamente i costi e i ricavi, la Banca le aveva concesso due mutui e lei aveva costruito quelle quattro villette in riva al mare e poi le aveva messe in vendita.
Non si sarebbe mai aspettata di subire così gravemente gli effetti della crisi che, nel frattempo, si era fatta sentire pesantemente. Lei non aveva una struttura di vendita importante ed è rimasta indietro rispetto ad altri.
E allora è arrivata come una tempesta la richiesta di rientro immediato della banca totalmente sorda alle richieste di Maria Rita di rinegoziare i mutui. Maria Rita, infatti, aveva considerato che avrebbe potuto pagare le rate dei mutui se le avessero messo in coda le tre rate che non era riuscita a pagare e le avessero abbassato le rate, con allungamento dei mutui. Avrebbe potuto affittare le villette e con gli affitti pagare le nuove rate.
La vicenda giudiziaria
Arriva il precetto e poi il pignoramento. In questo grande momento di difficoltà, ha la fortuna di conoscere l’avv. Rosa Chiericati che si trovava in Sardegna in vacanza. L’avv. Chiericati in pieno ferragosto, la ascolta ed esamina la pratica, vede che nei mutui ci sono diverse clausole nulle, sia per aver superato la soglia di usura, sia per violazione delle leggi in tema di trasparenza.
Rintraccia l’ing. Davide Porzani di Treviglio (BG), uno dei più noti consulenti econometrici italiani, che collabora stabilmente con l’avv. Chiericati ed egli, due giorni dopo manda le perizie, che confermano le nullità rilevate all’inizio.
Viene depositato il ricorso, ma l’esecuzione non viene sospesa poiché i giudici di Tempio Pausania rilevano che sono necessari accertamenti in sede di CTU, strumento non compatibile con la fase cautelare e assegnano il termine per iniziare la causa di merito che è tutt’ora in corso.
A quel punto, poiché la data per la vendita all’asta era già fissata per marzo di quest’anno, l’avv. Chiericati consiglia di attivare i benefici della legge antiusura ed estorsione.
In gennaio di quest’anno è stata, pertanto, depositata la querela e l’istanza di accesso al Fondo di Solidarietà per le vittime dell’estorsione e dell’Usura, e la Procura della Repubblica ha emesso il provvedimento di sospensione per 300 giorni di tutta la procedura.
Ed il provvedimento di sospensione è arrivato proprio all’ultimo minuto, due giorni prima della vendita all’asta.
Questi 300 giorni servono per avere il tempo di ottenere il prestito senza interessi, o a fondo perduto, dal Governo e per avere anche il tempo di arrivare nel processo civile ordinario alla CTU, con la quale poi, si potrà nuovamente sospendere l’esecuzione in sede civile.
Una storia raccontata anche dal quotidiano L’Unione Sarda